mercoledì 27 maggio 2020

stampe AINS - maggio 2020 - n.8








"Ma sopra tutte le invenzioni stupende, quale eminenza di mente fu quella di colui che si immaginò di trovare modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benchè distante per lunghissimo intervallo di luogo e tempo? [...] Sia questo il sigillo di tutte le ammirande invenzioni umane". (Galileo Galilei) 

STAMPE AINS
MAGGIO  2020       N.8

In questo numero di STAMPE AINS vogliamo ringraziare tutte quelle persone che da quando abbiamo lanciato la campagna di raccolta fondi per aiutare chi a Pavia si trova a vivere in POVERTA’ ALIMENTARE, ci hanno donato cibo e denaro che abbiamo trasformato in BORSE ALIMENTARI.
La SOLIDARIETA’ UMANA quando si chiama risponde. Non è vero che la gente non tende la mano. Come sempre dipende dalle progettualità che si propongono e dalla chiarezza su come si vogliono utilizzare i soldi che si chiedono.
Grazie a tutti per la generosità e la fiducia nei nostri confronti.
Il progetto BORSE ALIMENTARI è una collaborazione tra diverse realtà associative pavesi (AINS onlus, CuoreClown,
Il Mondo Gira, Presi nella Rete), due botteghe alimentari (AGRIPAVIA e IL GIRASOLE) e la Parrocchia della Sacra Famiglia. Tra di noi ci siamo aiutati e scambiati i prodotti quando erano in eccedenza. Abbiamo fatto squadra e continueremo a farlo fino a quando ci sarà bisogno di aiutare chi si trova in difficoltà. Chi volesse continuare ad aiutarci lo può fare chiamandoci al 339 2546932 (risponde Ruggero Rizzini) se ha una borsa di alimenti da donarci. Oppure può, usando l’IBAN IT46R0306909606100000161660, farci una donazione che trasformeremo in cibo e in tutto quello che serve a chi non ha nulla o si trova in difficoltà economica. 
Questo è quello che facciamo.
GRAZIE!!!!!!        

Ogni “forma d’arte” (letteratura, poesia, musica, cinema…) aiuta a riflettere: il suo scopo è appunto questo. La riflessione, il ragionare, stimolano l’uomo a capire, prima, e ad agire, poi. In una parola: a fare. Per tale motivo siamo convinti che riflessioni, romanzi, poesie, canzoni, films, una fotografia, siano in grado di promuovere e orientare la cultura (anche in campo sociale), forse meglio dei convegni “tecnici” e di qualunque trattato filosofico o sociologico.
Ci sono foto che servono, foto che dicono più di tante parole, foto che colgono attimi unici che non si ripetono più e bisogna essere li, in quel momento, proprio in quel momento per cogliere quell’attimo. Foto che solo alcune persone sanno fare, foto irripetibili, emozionanti, uniche. Giuseppe Dezza ha qualche cosa che altri fotografi non hanno. Lui DEVE SOLO fotografare il Centro America, le facce dell’America latina, il quotidiano di chi vive in quella parte del mondo perché gli riesce bene. E’ il suo mondo.

I contadini andranno in paradiso? È una foto che tutte le volte che la guardo mi fa immediatamente ritornare in Guatemala, nella baraccopoli di Santa Gertrdudis. Non so perché, non chiedetemelo, non ho una risposta ma è così.
Quasi due anni fa insieme a Giuseppe Dezza (fotografo) e Massimiliano Alloisio (maestro di chitarra) andammo in Guatemala. A Massimiliano chiedemmo di venire con noi per portare la sua musica nella baraccopoli di Santa Gertrudis dove tenne alcuni concerti, perchè la bellezza della musica è e deve essere per tutti. A Giuseppe chiedemmo di documentare il quotidiano di chi vive nella baraccopoli di Santa Gertrudis.
I CONTADINI ANDRANNO IN PARADISO?
è la prima di una serie di sue foto che vogliamo farvi vedere per conoscere una realtà sconosciuta e come si vive in tante parti del mondo.


LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO MALE!!!
Conosciamo queste realtà presenti in GUATEMALA dove la gente vive in baracche di legno, senza luce, acqua, lavoro, cibo.
Prima abbiamo ascoltato i racconti di chi andava sulle montagne, casa per casa a portare cibo e medicine.
Poi ci siamo andati anche noi a dare una mano, accompagnando medici ed infermieri a lavorare ore e ore nelle tante giornate di salute organizzate per soddisfare i tanti bisogni di chi non ha nulla.
LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO MALE!!!
Ora continuiamo a Santa Gertrudis perchè ad un certo punto dovevamo fermarci in un posto, in uno dei tanti non-luoghi del Guatemala, per lavorare con le persone, per condividere e cercare di cambiare sta merda di modo di vivere dove chi non ha nulla continua a non avere nulla e chi ha troppo continua ad accumulare.
LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO TROPPO MALE!!!


LETTERA AL GIORNALE

Quando cinque anni fa iniziammo il progetto Infermiere di quartiere con la presenza di un Infermiere due ore alla settimana in Borgo Ticino a Pavia, già allora ritenevamo importante la presenza, dopo una mappatura dei bisogni di chi abitava in quel quartiere, di un professionista della salute che si occupasse di prevenzione, educazione e cura a 360 gradi spaziando dall'informazione sull'assunzione dei farmaci, al controllo di alcuni parametri vitali (pressione arteriosa e glicemia), alla qualità e quantità alimentare soprattutto negli anziani e all'ascolto di chi aveva anche solo bisogno di parlare e fare domande. Avremmo voluto fare anche di più se solo ci fossero state le condizioni, ad esempio la presenza di un ambulatorio attrezzato per fare qualche prestazione senza rubare nulla agli infermieri domiciliari ma solo per essere di supporto e, cosa che ci è dispiaciuto molto non fare, ragionare sullo spreco di farmaci e sul perché tante persone non possono comprarli (sono tante). Noi siamo andati comunque avanti credendo nell'importanza del mettere a disposizione quello che si sa di chi è fragile e lo stiamo facendo continuando a lavorare volontariamente con un gruppo di senza fissa dimora e ora che il governo, in questo periodo di epidemia ha deciso il rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali (potenziando l'assistenza domiciliare integrata ai pazienti in isolamento e ai malati cronici, disabili, persone con disturbi mentali o in situazioni di fragilità introducendo la figura dell'infermiere di quartiere) beh, che dire: siamo veramente contenti di questa scelta, di questo investimento importante perché l'infermieristica di strada, quartiere per quartiere, è fondamentale ed importantissima. Noi di Ains onlus ci abbiamo creduto e continuiamo a crederci anche perchè il Covid-19 ha dimostrato che bisogna investire sulla medicina e sull'infermieristica territoriale. La nostra piccola esperienza ci ha fatto anche capire che un progetto come questo funziona se c'è una rete tra gli operatori sanitari e il mondo del volontariato socio sanitario: è un circolo virtuoso che va coltivato.

 E poi chiudiamo questa nostra con un ringraziamento
All’Associazione gruppo ARLI (Associazione Regionale Lombardia Infermiere/i) per averci sostenuto con una donazione per i nostri progetti. GRAZIE!!!! 


Continua la nostra campagna di raccolta fondi e raccolta di cibo per chi vive una situazione di POVERTA’ ALIMENTARE in questo periodo di COVID-19. Per dare una mano si può effettuare un bonifico bancario utilizzando
l'IBAN IT46R0306909606100000161660
intestato ad AINS onlus "Borsa Solidale"

lunedì 25 maggio 2020

Anche noi di AINS ONLUS ringraziamo Oscar G. Rodriguez, Governatore Dipartimentale de El Progresso Guatemala per la donazione di meloni a Santa Gertrudis. Continua il lavoro in Guatemala e a pavia per i più povere tra i poveri. Un grande abbraccio e un grazie ad Alvaro Aguilar, senza di lui non potremmo fare nulla in Guatemala.
CONTINUIAMO A RIMANERE SOLIDALI PERCHE' ESSERLO CONVIENE A TUTTI.

mercoledì 20 maggio 2020

Gentilissime e Gentilissimi, Buongiorno!!!!
oggi, 18 maggio, si ricomincia sperando nel buon senso di noi cittadini e sperando che non  si ritorni indietro perché troppo è stato il dolore, la sofferenza e la morte per cui...speriamo bene!!!
Noi volontari di Ains onlus in questi mesi non ci siamo fermati continuando a lavorare per il Guatemala e a Pavia.
In Guatemala perché nei periodi di crisi non ha nessun senso fermarsi e lasciare al loro destino chi già dal destino è stato segnato. Persone in paesi impoveriti senza una seconda o una terza opportunità. Potendolo fare, insieme a tante persone solidali che ci hanno e continuano a darci una mano, abbiamo aiutato e proseguiamo. Quando poi, tutto ritornerà normalità, allora potremo festeggiare e continuare a lavorare in una logica di cooperazione con una visione e una condivisione che è poi quello che ci piace pensare e fare.
A Pavia non potevamo rimanere fermi per cui, da quasi subito, abbiamo fatto rete con tre realtà associative con cui lavoriamo da anni, concentrandoci sui bisogni di 23 che sono diventati 30 e poi 35, senza fissa dimora che il COVID-19 stava facendo diventare ancora più fragili. Ma non solo loro: abbiamo iniziato una collaborazione con due amministrazioni comunali (San Martino Siccomario e Gropello Cairoli) per aiutare una ventina di famiglie. Abbiamo poi iniziato un percorso di solidarietà con il personale sanitario del Policlinico San Matteo di Pavia denominato "SOLIDARIETA' DI RITORNO" dove tanti Infermieri, Medici, Operatori di Supporto stanno regalandoci cibo da donare a chi si trova in difficoltà. Insomma, ci stiamo dando da fare perché riteniamo sia giusto e perché crediamo che sia fondamentale darsi una mano, chi può, come può, mettendosi a disposizione, investendo in solidarietà.
Per concludere vi raccontiamo che ci fa piacere che il Governo Italiano abbia deciso di investire nell’Infermiere di Quartiere. Nel nostro piccolo, 5 anni fa, iniziammo un progetto in un quartiere di Pavia chiamato proprio “Infermiere di Quartiere” che poi nel tempo si è evoluto spostandosi ed arrivando dietro la stazione di Pavia per mettersi a disposizione degli ultimi di Pavia. Ecco la lettera che gentilmente La provincia Pavese ci ha pubblicato oggi.
Ringraziandovi dell’attenzione e della lettura vi auguriamo un buon pomeriggio chiedendovi di continuare a rimanere solidali.
Per darci una mano vi ricordiamo il nostro IBAN IT46R0306909606100000161660 (causale: Sostegno ai progetti di AINS onlus)
Concetta Barbato, Renza Sacchi Baroni, Giulia Dezza, Elisa Moretti, Elena Raschini, Andrea Bellingeri, Ruggero Rizzini
Volontari AINS onlus

Pavia Sanità - L'infermiere di quartiere

Quando cinque anni fa iniziammo il progetto Infermiere di quartiere con la presenza di un Infermiere due ore alla settimana in Borgo Ticino a Pavia, già allora ritenevamo importante la presenza, dopo una mappatura dei bisogni di chi abitava in quel quartiere, di un professionista della salute che si occupasse di prevenzione, educazione e cura a 360 gradi spaziando dall'informazione sull'assunzione dei farmaci, al controllo di alcuni parametri vitali (pressione arteriosa e glicemia), alla qualità e quantità alimentare soprattutto negli anziani e all'ascolto di chi aveva anche solo bisogno di parlare e fare domande.Avremmo voluto fare anche di più se solo ci fossero state le condizioni, ad esempio la presenza di un ambulatorio attrezzato per fare qualche prestazione senza rubare nulla agli infermieri domiciliari ma solo per essere di supporto e, cosa che ci è dispiaciuto molto non fare, ragionare sullo spreco di farmaci e sul perché tante persone non possono comprarli (sono tante). Noi siamo andati comunque avanti credendo nell'importanza del mettere a disposizione quello che si sa di chi è fragile e lo stiamo facendo continuando a lavorare volontariamente con un gruppo di senza fissa dimora e ora che il governo, in questo periodo di epidemia ha deciso il rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali (potenziando l'assistenza domiciliare integrata ai pazienti in isolamento e ai malati cronici, disabili, persone con disturbi mentali o in situazioni di fragilità introducendo la figura dell'infermiere di quartiere) beh, che dire: siamo veramente contenti di questa scelta, di questo investimento importante perché l'infermieristica di strada, quartiere per quartiere, è fondamentale ed importantissima. Noi di Ains onlus ci abbiamo creduto e continuiamo a crederci anche perchè il Covid-19 ha dimostrato che bisogna investire sulla medicina e sull'infermieristica territoriale. La nostra piccola esperienza ci ha fatto anche capire che un progetto come questo funziona se c'è una rete tra gli operatori sanitari e il mondo del volontariato socio sanitario: è un circolo
virtuoso che va coltivato.
Renza Sacchi Baroni, Giulia Dezza, Elisa Moretti, Andrea Bellingeri, Ruggero Rizzini. Volontari Ains onlus

venerdì 15 maggio 2020



LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO MALE!!!
Conosciamo queste realtà.
Prima abbiamo ascoltato i racconti di chi andava sulle montagne, casa per casa a portare cibo e medicine.
Poi ci siamo andati anche noi a dare una mano, a portare cibo, medicine e ad accompagnare medici ed infermieri a lavorare ore e ore nelle tante giornate di salute organizzate per soddisfare i tanti bisogni di chi non ha nulla.
LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO MALE!!!
Ora continuiamo a Santa Gertrudis perchè ad un certo punto dovevamo fermarci in un posto, in uno dei tanti non-luoghi del Guatemala, per lavorare con le persone, per condividere e cercare di cambiare sta merda di modo di vivere dove chi non ha nulla continua a non avere nulla e chi ha troppo continua ad accumulare.
LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO TROPPO MALE!!!

lunedì 11 maggio 2020

Cosa facciamo in Guatemala per contrastare l’epidemia? A chi ce lo chiede rispondiamo che stiamo costruendo salute con la comunità. Intanto non abbiamo interrotto i finanziamento e continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto: credere nelle piccole progettualità fatte insieme alla comunità, alle persone che vivono nella baraccopoli di Santa gertrudis, con i bambini, le donne, gli anziani, con le istituzioni locali tessendo rapporti. Continuiamo perché dopo 20 anni è un dovere e una responsabilità ma anche perché la gente che aiutiamo risponde, ha voglia di fare per riscattarsi e si impegna. In questo momento il Comedor Infantil è chiuso, speriamo apra presto, ma le attività sono continuate anche se a ritmo ridotto. Nessuno viene nella struttura, sono gli operatori che ci lavorano, tutte donne tranne Ronald, che vanno a domicilio per portare avanti le varie attività, proteggendosi con guanti e mascherine, stando attenti a non infettarsi, portando istruzione con la maestra e cibo agli anziani. Si va avanti perché crediamo nella cooperazione e nella visione e condivisione.

domenica 3 maggio 2020

La nuova bandiera del Guatemala senza l'azzurro del suo cielo,senza l'alloro, senza la pergamena, senza armi, senza il quetzal. Una bandiera simbolo della fame del suo popolo.