Attraverso il gioco ci costruiamo come persone, impariamo da noi stessi e dagli altri. Grazie al gioco si sviluppa la fantasia e la capacità creativa. Grazie al gioco ci possiamo appassionare, e immaginare. Il gioco riunisce tutti i condimenti per essere il piatto migliore che si può offrire a un bambino.
Giocando impariamo. Impariamo a giocare.
sabato 30 gennaio 2016
domenica 24 gennaio 2016
EDUCARE ALLA FRAGILITA'. Il fenomeno della multiculturalità in sanità:aspetti riguardanti l'accoglienza, le criticità e risvolti sul processo assistenziale.
La nostra associazione oltre che in Guatemala dove siamo presenti dal 2000, è attiva anche a livello locale dando il proprio contributo per comprendere per affrontare al meglio i temi della fragilità e della povertà. L'11 e il 12 febbraio, in collaborazione con il Collegio IPASVI della Provincia di Pavia e il CSV, organizziamo un evento formativo che è il primo di un percorso di contaminazione (Infermieri e mondo dell'associazionismo). Ecco la locandina.
I bisogni sanitari e socio sanitari che emergono oggi nella società, in virtù dei cambiamenti demografici,determinano un aumento esponenziale delle cosiddette persone “fragili”, ciò comporta un continuo adeguamento dei saperi e sviluppo di competenze e una forte dose di permanente umanizzazione delle cure.
E’ proprio sulla base di queste premesse che si struttura e costruisce il presente Progetto; un percorso
formativo rivolto prevalentemente a quelle figure professionali più prossime a queste Persone e bisogni,particolar modo Infermieri e Operatori Socio Sanitari. Oltre ai contenuti tecnici ed esperienziali, il percorso mira a stimolare la riflessione sulle diverse e differenti condizioni umane, che spesso s...i presentano con un unico volto, il volto del disagio, fuori e dentro le realtà ospedaliere. Contesti che comportano incontri e confronti, fra persone con culture, storie e vissuti molto differenti fra loro, le cui risposte, necessitano di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà. Pensiamo che ri-progettare l’assistenza infermieristica dando particolare rilievo alla componente educativa, possa favorire e accelerare il processo di cambiamento in atto oltre che dare un spinta propulsiva e innovativa in termini di concretezza, all’interno del più ampio contesto delle politiche di welfare.
OBIETTIVO GENERALE DEL PERCORSO
Sensibilizzare i professionisti sanitari a conoscere i bisogni di salute delle persone con maggior disagio biopsicosociale, acquisire e/o affinare le competenze di processo in materia di aspetti relazionali (la comunicazione interna, esterna, con paziente) e umanizzazione delle cure per accogliere il paziente straniero e la sua famiglia, affermare la cultura dell’inclusione e garantire il rispetto dei principi di uguaglianza e universalità delle cure.
E’ proprio sulla base di queste premesse che si struttura e costruisce il presente Progetto; un percorso
formativo rivolto prevalentemente a quelle figure professionali più prossime a queste Persone e bisogni,particolar modo Infermieri e Operatori Socio Sanitari. Oltre ai contenuti tecnici ed esperienziali, il percorso mira a stimolare la riflessione sulle diverse e differenti condizioni umane, che spesso s...i presentano con un unico volto, il volto del disagio, fuori e dentro le realtà ospedaliere. Contesti che comportano incontri e confronti, fra persone con culture, storie e vissuti molto differenti fra loro, le cui risposte, necessitano di una cultura dell’accoglienza e della solidarietà. Pensiamo che ri-progettare l’assistenza infermieristica dando particolare rilievo alla componente educativa, possa favorire e accelerare il processo di cambiamento in atto oltre che dare un spinta propulsiva e innovativa in termini di concretezza, all’interno del più ampio contesto delle politiche di welfare.
OBIETTIVO GENERALE DEL PERCORSO
Sensibilizzare i professionisti sanitari a conoscere i bisogni di salute delle persone con maggior disagio biopsicosociale, acquisire e/o affinare le competenze di processo in materia di aspetti relazionali (la comunicazione interna, esterna, con paziente) e umanizzazione delle cure per accogliere il paziente straniero e la sua famiglia, affermare la cultura dell’inclusione e garantire il rispetto dei principi di uguaglianza e universalità delle cure.
"Sin cafè no hay mañana"
Ma "Comedor Infantil" è anche fare rete con gli altri. E' sedersi ad un tavolo, davanti ad un buon caffè del Guatemala, per ascoltarsi.
Lo Sposalizio. Evento Teatrale per l'Autofinanziamento del Comedor Infantil
Eccoci qui!!!! Anno nuovo, nuove iniziative!!!!Grazie alla disponibilità della Compagnia teatrale SMARAMALDI, il 2016 inizia alla grande. Vi aspettiamo numerosi!!!!!
Bienvenida al comedor infantil 2016
Ringraziamo tutti i padrini e le madrine d'Italia che sostengono le attività con i bambini e le bambine del "Comedor Infantil-Casa 4 luglio". Un grazie di cuore anche alla famiglia Chavajay Puac, che ha regalato i giocattoli e alla Distribuidora El Supremos per aver donato le deliziose bevande per questo giorno di convivialità. Dopo la pausa per le vacanze di Natale si riprende alla grande. Grazie mille!!!!
giovedì 14 gennaio 2016
Foto del personale del "Comedor Infantil-Casa 4 luglio"
La fotografía del gruppo che lavorerà nell'Asociación Siervos de Dios Moisés Lira Serafin per il 2016. Da sinistra a destra:
1. Erick Adalberto Ramírez, Encargado de mantenimiento
2. Ronal Enrique Ramírez Lopez, Encargado de Farmacia
3. Zulma Patricia Aguilar Aldana, Maestra
4. Cleotilde Moran Mejicanos, Maestra de Manualidades (tiempo parcial)
5. Genoveva Azucely Peralta Arriaza, Secretaria
6. Rosa Elvira Lopez Ortiz, Encargada de Limpieza
7. Silvia Garcia, Encargada de Cocina
8. Alvaro Aguilar, Director del Proyecto
Nella foto manca: Selvin Sian, Maestro de Música y Dr. Eduardo Garrido, Médico.
mercoledì 6 gennaio 2016
felices fiestas de Navidad y Año Nuevo 2016
Tutti i bambini e le bambine del "Comedor Infantil-Casa4 luglio" vi augura buone feste di Natale e capodanno 2016.
"Granaio della memoria". Il nuovo e il primo micro progetto del 2016
PAVIA. Servono 550 euro per finanziare un progetto di microcredito in Guatemala, un’idea messa in cantiere da Ains per aiutare i produttori locali di mais e fagioli. «I piccoli contadini, spesso esclusi dalle logiche di mercato, non hanno soldi per pagare le sementi e spesso devono indebitarsi» spiega Ruggero Rizzini, presidente della onlus pavese. Lo scopo è di porre le basi per creare un Gas (gruppo di acquisto solidale) in Guatemala con la gente che vive nella baraccopoli di Santa Gertrudis. «Il progetto – spiega Rizzini – si chiama “Granaio della memoria” perché il granaio tiene i semi che poi devono essere riutilizzati, fatti rifiorire. E poi i granai servono per mettere da parte, e tornano utili in tempi di carestia, da un granaio della memoria si può attingere in tempi di carestia culturale. Perchè granaio significa storia, cultura, memoria, appartenenza».
“Granaio della memoria” ha lo scopo di realizzare a Santa Getrudis un locale (all’interno del piccolo supermercato del Comedor infantil che sfama i bambini) in cui dare la possibilità a chi vive nella baraccopoli di Santa Gertrudis (700 persone), di poter andare ad acquistare
mais e fagioli, comprati direttamente dal contadino, bypassando gli intermediari che non garantiscono una qualità del prodotto venduto, non pagano il giusto prezzo al produttore e vendono con un ricarico elevato. Per aderire scrivere all’indirizzo
(m.g.p.) La Provincia Pavese,
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