"Ma sopra tutte le invenzioni stupende, quale eminenza di mente fu quella di colui che si immaginò di trovare modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benchè distante per lunghissimo intervallo di luogo e tempo? [...] Sia questo il sigillo di tutte le ammirande invenzioni umane". (Galileo Galilei)
STAMPE AINS
MAGGIO 2020 N.8
In questo numero di STAMPE AINS vogliamo ringraziare tutte quelle persone che da quando abbiamo lanciato la campagna di raccolta fondi per aiutare chi a Pavia si trova a vivere in POVERTA’ ALIMENTARE, ci hanno donato cibo e denaro che abbiamo trasformato in BORSE ALIMENTARI.
La
SOLIDARIETA’ UMANA quando si chiama risponde. Non è vero che
la gente non tende la mano. Come sempre dipende dalle progettualità che si
propongono e dalla chiarezza su come si vogliono utilizzare i soldi che si
chiedono.
Grazie a tutti per la generosità e la fiducia nei
nostri confronti.
Il progetto BORSE
ALIMENTARI è una collaborazione tra diverse realtà associative
pavesi (AINS onlus, CuoreClown,
Il
Mondo Gira, Presi nella Rete), due
botteghe alimentari (AGRIPAVIA e
IL GIRASOLE) e la Parrocchia
della Sacra Famiglia. Tra di noi ci siamo aiutati e scambiati i prodotti quando
erano in eccedenza. Abbiamo fatto squadra e continueremo a farlo fino a quando
ci sarà bisogno di aiutare chi si trova in difficoltà. Chi volesse continuare
ad aiutarci lo può fare chiamandoci al 339 2546932 (risponde Ruggero Rizzini) se ha una borsa di
alimenti da donarci. Oppure può, usando l’IBAN IT46R0306909606100000161660, farci una
donazione che trasformeremo in cibo e in tutto quello che serve a chi non ha
nulla o si trova in difficoltà economica.
Questo
è quello che facciamo.
GRAZIE!!!!!!
Ogni “forma d’arte” (letteratura, poesia, musica, cinema…)
aiuta a riflettere: il suo scopo è appunto questo. La riflessione, il
ragionare, stimolano l’uomo a capire, prima, e ad agire, poi. In una parola: a
fare. Per tale motivo siamo convinti che riflessioni, romanzi, poesie, canzoni,
films, una fotografia, siano in grado di promuovere e orientare la cultura
(anche in campo sociale), forse meglio dei convegni “tecnici” e di qualunque
trattato filosofico o sociologico.
Ci sono foto che
servono, foto che dicono più di tante parole, foto che colgono attimi unici che
non si ripetono più e bisogna essere li, in quel momento, proprio in quel
momento per cogliere quell’attimo. Foto che solo alcune persone sanno fare,
foto irripetibili, emozionanti, uniche. Giuseppe Dezza ha qualche cosa
che altri fotografi non hanno. Lui DEVE SOLO fotografare il Centro America, le
facce dell’America latina, il quotidiano di chi vive in quella parte del mondo
perché gli riesce bene. E’ il suo mondo.
I contadini
andranno in paradiso? È una foto che tutte le volte che la guardo mi fa
immediatamente ritornare in Guatemala, nella baraccopoli di Santa Gertrdudis.
Non so perché, non chiedetemelo, non ho una risposta ma è così.
Quasi due anni fa insieme a Giuseppe Dezza (fotografo) e Massimiliano Alloisio (maestro di chitarra) andammo in Guatemala. A Massimiliano chiedemmo di venire con noi per portare la sua musica nella baraccopoli di Santa Gertrudis dove tenne alcuni concerti, perchè la bellezza della musica è e deve essere per tutti. A Giuseppe chiedemmo di documentare il quotidiano di chi vive nella baraccopoli di Santa Gertrudis.
I CONTADINI ANDRANNO IN PARADISO?
è la prima di una serie di sue foto che vogliamo farvi vedere per conoscere una realtà sconosciuta e come si vive in tante parti del mondo.
Quasi due anni fa insieme a Giuseppe Dezza (fotografo) e Massimiliano Alloisio (maestro di chitarra) andammo in Guatemala. A Massimiliano chiedemmo di venire con noi per portare la sua musica nella baraccopoli di Santa Gertrudis dove tenne alcuni concerti, perchè la bellezza della musica è e deve essere per tutti. A Giuseppe chiedemmo di documentare il quotidiano di chi vive nella baraccopoli di Santa Gertrudis.
I CONTADINI ANDRANNO IN PARADISO?
è la prima di una serie di sue foto che vogliamo farvi vedere per conoscere una realtà sconosciuta e come si vive in tante parti del mondo.
LE
DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO MALE!!!
Conosciamo queste realtà
presenti in GUATEMALA dove la gente vive in
baracche di legno, senza luce, acqua, lavoro, cibo.
Prima
abbiamo ascoltato i racconti di chi andava sulle montagne, casa per casa a
portare cibo e medicine.
Poi ci
siamo andati anche noi a dare una mano, accompagnando medici ed infermieri a
lavorare ore e ore nelle tante giornate di salute organizzate per soddisfare i
tanti bisogni di chi non ha nulla.
LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI FANNO MALE!!!
Ora continuiamo a Santa Gertrudis perchè ad un certo punto dovevamo
fermarci in un posto, in uno dei tanti non-luoghi del Guatemala, per lavorare
con le persone, per condividere e cercare di cambiare sta merda di modo di vivere dove chi non ha nulla continua a non avere nulla e
chi ha troppo continua ad accumulare.
LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI
FANNO TROPPO MALE!!!
LETTERA AL GIORNALE
Quando cinque
anni fa iniziammo il progetto Infermiere di quartiere con la presenza di un
Infermiere due ore alla settimana in Borgo Ticino a Pavia, già allora
ritenevamo importante la presenza, dopo una mappatura dei bisogni di chi
abitava in quel quartiere, di un professionista della salute che si occupasse
di prevenzione, educazione e cura a 360 gradi spaziando dall'informazione
sull'assunzione dei farmaci, al controllo di alcuni parametri vitali (pressione
arteriosa e glicemia), alla qualità e quantità alimentare soprattutto negli
anziani e all'ascolto di chi aveva anche solo bisogno di parlare e fare
domande. Avremmo
voluto fare anche di più se solo ci
fossero state le condizioni, ad esempio la presenza di un ambulatorio
attrezzato per fare qualche prestazione senza rubare nulla agli infermieri
domiciliari ma solo per essere di supporto e, cosa che ci è dispiaciuto molto
non fare, ragionare sullo spreco di farmaci e sul perché tante persone non
possono comprarli (sono tante). Noi
siamo andati comunque avanti credendo nell'importanza del mettere a
disposizione quello che si sa di chi è fragile e lo stiamo facendo continuando
a lavorare volontariamente con un gruppo di senza fissa dimora e ora che il
governo, in questo periodo di epidemia ha deciso il rafforzamento dei servizi
infermieristici territoriali (potenziando l'assistenza domiciliare integrata ai
pazienti in isolamento e ai malati cronici, disabili, persone con disturbi
mentali o in situazioni di fragilità introducendo la figura dell'infermiere di
quartiere) beh, che dire: siamo veramente contenti di questa scelta, di questo
investimento importante perché l'infermieristica di strada, quartiere per
quartiere, è fondamentale ed importantissima. Noi
di Ains onlus ci abbiamo creduto e continuiamo a crederci anche perchè il
Covid-19 ha dimostrato che bisogna investire sulla medicina e
sull'infermieristica territoriale. La nostra piccola esperienza ci ha
fatto anche capire che un progetto come questo funziona se c'è una rete tra gli
operatori sanitari e il mondo del volontariato socio sanitario: è un circolo virtuoso che va coltivato.
E
poi chiudiamo questa nostra con un ringraziamento
All’Associazione
gruppo ARLI
(Associazione Regionale Lombardia Infermiere/i) per averci sostenuto
con una donazione per i nostri progetti. GRAZIE!!!!
Continua la nostra
campagna di raccolta fondi e raccolta di cibo per chi vive una situazione
di POVERTA’
ALIMENTARE in
questo periodo di COVID-19. Per dare una mano si può effettuare un bonifico
bancario utilizzando
l'IBAN IT46R0306909606100000161660
intestato ad AINS onlus
"Borsa
Solidale"
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