domenica 1 marzo 2020

STAMPE AINS ONLUS N. 5 MARZO 2020

"Ma sopra tutte le invenzioni stupende, quale eminenza di mente fu quella di colui che si immaginò di trovare modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benchè distante per lunghissimo intervallo di luogo e tempo? [...] Sia questo il sigillo di tutte le ammirande invenzioni umane". (Galileo Galilei)

STAMPE AINS
MARZO 2020
n.5






















































































Lettera (e appello) dal Guatemala

Essere stato in Guatemala mi ha aiutato ancora di più a capire quanto la salute sia un problema enorme per un numero elevato di persone. Sono stato 12 giorni (è il secondo viaggio in 6 mesi usando le mie ferie e pagandomi il biglietto) e torno a casa con un bagaglio di racconti terrificanti per quanto riguarda la difficoltà ad accedere a servizi sanitari che abbiano personale medico ed infermieristico e soprattutto medicinali. Ho ascoltato di costi assurdi per curarsi. Farmaci che hanno prezzi elevatissimi dove l'unica soluzione è non assumerli perché se guadagno 1000 qtz al mese (poco più di 120 euro) e la cura mi costa 500 qtz (quasi 60 euro) cosa posso fare? Mi indebito o non mi curo. Non abbiamo timore a comunicare che abbiamo appena chiuso la farmacia dopo 5 anni di attività perché era più la spesa per tenerla aperta che il guadagno (il sovraccarico di presso ai farmaci è sempre stato bassissimo, massimo un 25% che veniva usato per pagare lo stipendio dell'addetto alla farmacia. Quello che rimaneva è sempre stato reinvestito nel Comedor Infantil per le sue attività), perché la gente non ha soldi e soprattutto altre priorità ( mangiare, mandare i figli a scuola). "La salute non è un problema e quando manca ci penseremo" quante volte ho sentito queste parole? Abbiamo chiuso salvando il posto di lavoro di Ronald che continua a lavorare nel Comedor. Questo, per noi di Ains onlus è motivo d'orgoglio e serietà, però è un problema non poter essere d'aiuto dal punto di vista sanitario. L’unica cosa che potevamo fare era ridurre i danni e lo abbiamo fatto mantenendo, mensilmente, la presenza del medico e dell'infermiera. Ma non basta. Occorre fare rete non potendo essere ascoltati dal governo guatemalteco essendo insignificanti politicamente. Fare rete tra associazioni e cittadini. Pensare che essere solidali conviene a tutti anche se lontani. Per questo non ci siamo persi d'animo e abbiamo cercato una soluzione aprendo il FONDO SANITARIO che in questo momento ha in cassa 500 euro. Un Fondo a disposizione di chi non puo' curarsi. Un saluto e grazie per quello che potete fare.                        Ogni donazione, anche piccola, serve per cui ecco il nostro  IBAN: IT70 W076 0111 3000 0004 6330 429                                    Causale: FONDO SANITARIO


Ogni “forma d’arte” (letteratura, poesia, musica, cinema…) aiuta a riflettere: il suo scopo è appunto questo. La riflessione, il ragionare, stimolano l’uomo a capire, prima, e ad agire, poi. In una parola: a fare. Per tale motivo siamo convinti che romanzi, poesie, canzoni, fotografie, films, siano in grado di promuovere e orientare la cultura (anche in campo sociale), forse meglio dei convegni “tecnici” e di qualunque trattato filosofico o sociologico.

  E’ spaventoso vivere in un’epoca come la nostra in cui è difficile pensare all’essere umano come a una creatura raziocinante. Dovunque ci volgiamo vediamo brutalità, stupidità, tanto che sembra che non ci sia altro che questo – ovunque una discesa nella barbarie, una discesa che non siamo in grado di controllare. Ma io credo che, se è vero che c’è un generale peggioramento, è proprio perché le cose sono così spaventose che ne restiamo ipnotizzati, e non registriamo – o se registriamo, minimizziamo – le forze altrettanto potenti che si muovono nella direzione opposta, cioè in quella della ragione, della saggezza e della civiltà.

Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura 2007

DALLA BOTTEGA DI “PRESI NELLA RETE”  i nuovi arrivi che richiamano la primavera con la linea "Nido".
Continuiamo con questa bella collaborazione (monilidarte) che ci regala gioielli artigianali, ben fatti, originali e con la caratteristica (per noi fondamentale) che i metalli sono di riciclo.
I gioielli li trovate a Presi nella Retein Corso Garibaldi 16 a Pavia.
La bottega è aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e 30 e dalle 15 e 30 alle 19 e 30 (tranne il mercoledì che è aperto solo al pomeriggio e il giovedì che fa orario continuato dalle 10 alle 19 e 30). Si vende qualità e bellezza di prodotti fatti in carcere a Sondrio a Bergamo al Beccaria di Milano a Radici nel Fiume in provincia di Varese e in tanti altri luoghi. E poi si trovano vestiti, gioielli e alimentari bio ed equo solidali. Se passate da Pavia andate a cercare la bottega.
“Presi nella Rete” nasce da un’idea di 5 donne (Giulia, Serena, Antonella, Vittoria, Pinuccia) e dal supporto della nostra Associazione AINS onlus. La bottega è gestita solo da volontarie e l’utile di cassa di fine anno va a finanziare i progetti di AINS onlus in Guatemala.

Il SAD (SOSTEGNO A DISTANZA) promosso da noi di AINS onlus all’interno del Comedor Infantil garantisce un pasto giornaliero, attività ludiche, corsi di musica, laboratori educativi, cineforum e, se serve, cure mediche ed infermieristiche. Con 200 euro all’anno si può fare tutto questo (IBAN: IT70 W076 0111 3000 0004 6330 429) Causale: SAD 202
Aiutiamoci a Continuare
                                   L’obiettivo, la nostra speranza, non è solo ricevere un sostegno economico (IBAN: IT70 W076 0111 3000 0004 6330 429) ma ambisce a ricevere suggerimenti, nuove idee da sviluppare, creatività da mettere a disposizione dei progetti che stiamo realizzando a Pavia e in Guatemala.    VI ASPETTIAMO, SE VOLETE. 

IN GUATEMALA ovvero “Nell’avventura della vita bisogna non tanto commuoversi  quanto capire” (*)
Non c’è niente da fare , e mi scuso, ma questa cosa che tanta gente non ha la possibilità di curarsi, da Infermiere (oramai sono quasi trent’anni che faccio questo lavoro) mi ha fatto riflettere molto. Vi racconto di madre Antonietta che conosciamo da più di 15 anni. Fu lei, una delle prime, a farci capire quanto è importante, se pur piccole progettualità, quello che abbiamo fatto e stiamo facendo dal 2008 in Guatemala. Ci ha sempre detto che non era importante inviare tanti soldi per i progetti, l’importante era mandarli in maniera continuativa, anche pochi, perché per loro che li ricevevano, sapere che tutti gli anni c’era del denaro su cui fare affidamento, era molto importante. Madre Antonietta, dopo anni e anni di impegno a fare cose per gli altri, ora è in un letto a casa sua. Non parla ma capisce tutto, fatica a deglutire e inizia a respirare male. la SLA o Sclerosi Laterale Amiotrofica la sta lentamente uccidendo e questa cosa ci dispiace molto, troppo. Mangia poco e quel poco è cibo frullato, sempre lo stesso. E’ assistita da sua sorella, anche lei suora, che contemporaneamente deve seguire la mamma quasi novantenne. E’ vero che per la SLA non c’è gran che da fare, però dispiace sapere che ci sono medici che propongono medicine che costano tantissimo. Le hanno proposto una cura che le costerebbe 5000 quetzales al mese (640 euro) che chiaramente madre Antonietta non ha. Dispiace raccontare queste storie che purtroppo sono la realtà, il quotidiano di tantissime persone che vivono in un paese, il Guatemala, con una politica sociale che, sinceramente, fatichiamo a comprendere.       O meglio, è una politica non a favore del cittadino, di chi paga le tasse e dovrebbe avere in cambio servizi quando ne ha bisogno. E poi, se pensiamo a Madre Antonietta, ci rattrista pensare ad una donna sempre disponibile ma capace di dire anche tanti no, li in un letto ad aspettare i tempi della sorella. (*) Baruch Spinoza
Ma visto che noi volontari di AINS onlus siamo e vogliamo continuare a pensare  positivo nonostante tutto anche dopo aver visto cose brutte in Guatemala e a Pavia, continuiamo a credere che il mondo non riusciremo a cambiarlo ma a MIGLIORARLO SICURAMENTE SI  perché è più la gente BUONA E SOLIDALE di quella cattiva e individualista.

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