mercoledì 27 febbraio 2019

In ottemperanza alla Legge 4 agosto 2017, n.124 - articolo 1, commi 125-129, relativa all’adempimento degli obblighi di trasparenza e di pubblicità, si pubblicano i contributi pubblici ricevuti nell’anno 2018.
AINS onlus (Associazione Italiana Nursing Sociale) - Codice Fiscale dell'Associazione. 01885520187

1)
Data ricezione contributo: 6/6/2018                                                                                                                 Somma ricevuta: 25.771,00
Soggetti erogatori: Co.Ge e Regione Lombardia                                                                                         Causale: 1° trance del contributo sul progetto "BORGO ATTIVO" finanziato dal Bando Volontariato 2018

2)            
Data ricezione contributo: 16/8/2018
Somma ricevuta: 2.408,39 euro 
Soggetto erogatore: Ministero delle Politiche Sociali
Causale: Cinque per mille anno 2016

3)
Data ricezione contributo: 21/11/2018
Somma ricevuta: 100 euro 
Soggetto erogatore: Comune di San Martino Siccomario (PV)
Causale: Contributo per realizzazione evento nella “Settimana Sanmartiniana”

4)
Data ricezione contributo: 29/11/2018
Somma ricevuta: 10.000 euro 
Soggetto erogatore: Comune di Pavia
Causale: contributo nell’ambito della progettualità di Pavia Partecipa


martedì 26 febbraio 2019

[Lettera 10 dal Guatemala]


Lettera aperta a tutte quelle persone che credono che valga la pena investire in solidarietà

Mercoledì 23 gennaio alle 18 e 45, ora del Guatemala, sono ripartito per l'Italia passando da San Salvador e poi Madrid. Quelli trascorsi in Guatemala sono stati 10 giorni intensi nella loro prima parte e di ascolto nei successivi. Ascolto e meditazione su quello che abbiamo fatto e quello che manca ancora per chiudere il cerchio, poco, in verità. Quando abbiamo iniziato, il 4 luglio del 2012, avevamo in testa una cosa sola e molto semplice: dare la possibilità ad un gruppo ristretto di bambini della Comunità di Santa Gertrudis di poter pranzare decentemente almeno una volta al giorno. Poi, partiti, ci siamo resi conto che non bastava dare loro un pasto ma bisognava tenerli il più possibile lontano dalla strada e allora abbiamo deciso di investire in una maestra che potesse, attraverso il dopo scuola, tenerli all'interno della struttura qualche ora in più. Con la maestra ci siamo resi conto che il loro rendimento scolastico migliorava    (quasi tutti, quel primo anno, furono promossi) e allora ci siamo spinti un po' oltre con l'inserimento di una volontaria che insegnasse loro l'importanza della manualità messa a disposizione dell'ambiente riciclando carta e plastica. Ma non solo: c'era bisogno di altro e allora mettemmo in piedi il cineforum e il corso di musica. E se si ammalavano? Perchè non aprire un ambulatorio? Chiedemmo l'accreditamento al Ministero che ce lo diede e aprimmo anche una farmacia popolare grazie all'aiuto di Caterina e della sua organizzazione per essere d’aiuto anche a chi vive nella baraccopoli perchè non si ammalano solo i bambini ma anche i loro fratelli e i genitori. Ecco fatto, il cerchio lentamente stava prendendo forma. Ma a Santa Gertrudis, però, non ci sono solo i bambini. C'è una fascia della popolazione fragile che anche in Guatemala arriva sempre per ultima: gli anziani. E allora decidemmo di dare una mano anche a loro. Ne scegliemmo 26 e con loro iniziammo un percorso lento, ma importante. Due pranzi regalati al mese per poter stare con i 40 bambini e poi, quello che ci è sempre sembrata una bella idea: regalargli ogni mese una borsa di alimenti. Chi può lascia un contributo (una borsa contiene zucchero, riso, caffè, fagioli, olio, mais, margarina, pasta, ecc.) per un valore di 8 euro). Però si presentò un problema: dove li compriamo questi alimenti? Al supermercato? No, per carità!!!! Non lo facciamo a Pavia, lo facciamo qui in Guatemala arricchendo chi già lo è? Pensammo: e se all'interno del Comedor aprissimo una piccola tienda, un negozio dove vendere prodotti come mais, fagioli, riso, pasta e tutto quello che serve tutti i giorni compreso il caffè, lo zucchero e magari compriamo direttamente dal produttore by passando gli intermediari risparmiando anche un po’ facendo guadagnare chi produce? 


D'altronde lo facciamo a Pavia comprando a km zero!!!! Bene, partimmo perché solo iniziando si può sapere quello che poi succederà. Un successo. Addirittura gli anziani contribuivano con 10 quetzales al mese che veniva e viene tuttora investito nella struttura, nel Comedor e nelle sue attività perchè il povero, chi non ce la fa, ha comunque una sua dignità e vuole contribuire. Il cerchio, intanto cominciava veramente a chiudersi ma mancava ancora qualche cosa. Mancavano occasioni di autofinanziamento. Dovevamo pensare ad una progettualità in loco per non dipendere totalmente da noi, dai sostenitori italiani. Ecco allora che, lavorando lavorando quotidianamente e con serietà, poi alla fine si viene premiati. Ecco allora che un giorno si presentano al Comedor due persone, due professori universitari in cerca di spazi dove far studiare i loro alunni. Ecco allora che l'idea di Alvaro, di costruire a proprie spese un secondo piano rialzato con l'obiettivo di affittarlo come luogo di ritrovo e riunioni viene premiato. I due professori si informano, fanno domande per capire e chiedono se la struttura può ospitare 70 studenti tutti i sabati dell'anno perchè loro hanno tanti studenti e servono aule. Chiaramente in affitto. Chiaramente è un si accordandoci sul prezzo. Una fonte di autofinanziamento, questa, che ci costringe a migliorare ancora di più la struttura che dal lunedì al venerdi ospita i 40 ragazzi e poi, il sabato gli universitari. E poi c'è la dottoressa che il sabato visita e l'infermiera domiciliare e la gente comincia ad arrivare, il luogo vive. La nostra idea di luogo aperto sta prendendo sempre più forma. Il sogno si sta realizzando insieme alla preoccupazione di non farcela. ma poco importa perchè sappiamo che se si lavora bene, con impegno, responsabilmente e idee chiare si viene premiati e la gente lo sa ed è disposta ad investire, a crederci, quando glielo si racconta per chiedere aiuto. Bene, ora mancava poco per arrivare al termine del nostro ragionamento iniziato sei anni fa correndo veramente molto e sempre con un'attenzione particolare a non fare il passo più lungo della gamba. Arriviamo a gennaio dell'anno scorso, del 2018. Ad atterrare a Città del Guatemala stavolta siamo in sei: Giulia, io e 4 amici con la voglia di conoscere il progetto e fare un po' di turismo nel paese. Per affittare gli hotel risparmiando ci affidiamo a Booking. Intanto non ci accorgiamo che Alvaro osserva. Ritornati in Italia, tre mesi dopo, mi comunica di aver caricato sulla pagina di Booking le foto di tre stanze del Comedor e, come per magia, i primi viandanti arrivano. Prende vita un'altra occasione di autofinanziamento e chi arriva sosta in una struttura che sorge a 100 metri da una baraccopoli. Ma non è questo il punto, la questione: chi viene a dormire contribuisce a finanziarla e se vuole fare colazione può bere caffè prodotto nella comunità de El Bosque mangiando miele e marmellata del piccolo produttore. Insomma, una colazione all'americana bio o quantomeno solidale. Manca poco a tirare definitivamente le fila di tutto. Intanto parte la collaborazione con due realtà sociali italiane: Shadilly e la Giostra del Sorriso per mantenere aperto l'ambulatorio de El Bosque. 

Ad Alvaro chiedono di esserci come responsabile progettuale riconoscendogli il rimborso delle spese per andare avanti e indietro una volta al mese. Un'altra occasione di fare rete si concretizza e avanti piano ma sempre avanti. Però mancava ancora qualche cosa, il cerchio non si stava ancora chiudendo. E' vero, i 40 bambini che frequentano la scuola media ed elementare di Santa Gertrudis vengono, pranzano, giocano, imparano, stanno tra di loro, si divertono, imparano, solidarizzano ma, quando hanno terminato i tre anni delle scuole medie? Dove vanno? Che fanno? Ecco allora che si decide di fare domanda al ministero dell'educazione per essere accreditati ed aprire un collegio tecnologico che, se ci sono le condizioni e sarà un si, verrà chiamato Solidale. Il progetto viene presentato, l'amministrazione comunale vicina a Santa Gertrudis contribuisce alle spese dei documenti, c'è l'ok dell'ingegnere che dopo una verifica e l'equivalente di 600 euro dice che si può fare. Bisogna solo aspettare. Attesa che si interrompe a metà dicembre. finalmente si può partire con la campagna reclutamento studenti. la ricerca degli insegnanti e il 14 gennaio i primi 10 studenti iniziano il loro percorso scolastico. Finalmente il circolo si chiude. 
Ora non ci resta che continuare a lavorare e…abbiamo bisogno di tutti voi per continuare a rimanere solidali.

[Lettera 9 dal Guatemala]

Pranzo con pasta e ragù

Oggi a pranzo con tre Guatemaltechi che sono poi il direttore del Collegio Tecnologico Solidale, un professore e il rappresentante dell'Università PanAmericana, ho ascoltato della situazione che c'è a Santa Gertrudis e nelle zone vicine che è poi la fotografia della situazione del paese: droga a basso costo venduta ma ancora prima regalata, giusto per provare e diventarne dipendenti a studenti addirittura delle scuole medie; birra bevuta nei bagni della scuola; studenti che vengono beccati dal direttore della scuola a bere in bagno e come risposta, per comprarsi il suo silenzio, farlo diventare loro complice, l'offerta di fare un sorso; prostituzione giovanile per guadagnare pochi quetzales da spendere come vogliono. Ascoltandoli penso a ciò che mi raccontano alcune mamme a Pavia e di quando leggo sul giornale di ragazzine che si fanno fotografare mezze nude nel bagno della scuola per 5 euro per comprarsi una gonna, un vestito, un paio di scarpe. Li ascolto raccontare di valori persi, di famiglie disgregate, di bambini abbandonati a se stessi, tutto il giorno per strada e di adulti che invece di essere d’esempio si ubriacano al bar bevendo una, due, quattro, sei birre che tutto sommato costano poco e una tira l'altra. Padri che spendono tutto e poi arrivano a casa, ubriachi, e muovono le mani per un niente. Ecco, mancanza di valori ma anche di mamme costrette poi a prostituirsi per guadagnare qualche quetzal visto che il padre se li tiene e qualcuno deve pur portare qualche soldo a casa per comprare da mangiare. E allora ecco che un luogo come il Comedor Infantil è importante per cercare almeno di allontanarli il più possibile dalla strada insegnando quello che a casa non trovano. Ecco che allora il lavoro di chi lavora nel Comedor è ancora più complesso, difficile, impegnativo e va supportato. Mi chiedono com'è la situazione in Italia. Gli rispondo che non è a questi livelli almeno al nord dove vivo ma bisogna stare in guardia perchè anche da noi le cose stanno cambiando e spesso in peggio. Certo, dico, al sud è un po' diverso. Però, sapete, aggiungo, qual'è la differenza tra noi e voi? Che noi, comunque, abbiamo ancora un sistema che supporta il cittadino: la sanità è pubblica, la scuola anch'essa pubblica, le assistenti sociali, il volontariato, la solidarietà. Qui da voi, in Guatemala, mi sembra che tutte queste cose......beh, mi sembra abbastanza assente lo stato. 

E poi chiedo loro, scusandomi, come ha potuto, la gente, votare una persona come Jimmy Morales, un comico. La risposta è stata che comunque la gente in Guatemala la pensa in maniera completamente differente e Jimmy Morales era comunque il meno peggio. Se vinceva l'altro ci sarebbe stato un sistema socialista, troppo socialista.....poter parlare bene la lingua sarebbe interessante capire cosa intendono loro di sistema socialista, troppo socialista. Ci lasciamo dopo averli ascoltati per almeno tre ore parlando un po' di tutto. Ci lasciamo ma prima mi chiedono cosa ne penso del Collegio. Rispondo che credo che aprire un collegio sia stata la naturale conseguenza di un percorso intrapreso nel 2012 in un luogo come Santa Gertrudis che è comunque una baraccopoli con una serie di problemi che sono assolutamente evidenti e di tutte le baraccopoli che stanno sempre  più crescendo in tutto il mondo. Dopo di che sono cosciente che le difficoltà ci sono, che ci vorranno almeno tre anni per andare a regime, alla pari, e poter iniziare ad avere un utile ma, sono anche cosciente del fatto che era necessario. Noi in Italia siamo una piccola associazione, dico, che ha il merito di esserci da 20 anni e non è poco perchè è facile finanziare un progetto. Il difficile è farlo tutti gli anni. Noi, dico, siamo un’associazione con dei valori che sono la solidarietà, il volontariato e l'esempio perchè riteniamo che dare l'esempio sia importante come anche il fatto che sia importante mettere a disposizione di chi non può quello che si sa. E poi siamo assolutamente contro l'assistenzialismo, ecco, si, vogliamo che ci siano le condizioni per l'autofinanziamento. Sappiamo e siamo disponibili a contribuire, inizialmente, per far partire un progetto come il Collegio Tecnologico Solidale ma poi, deve andare avanti da solo. Ecco perchè i primi dieci studenti, le loro famiglie, devono contribuire, da subito, con una piccola quota di iscrizione, altrimenti non ci stiamo dentro e soprattutto tutti devono fare la loro parte. 
[Lettera 8 dal Guatemala]


Riflessioni a ruota libera.
Butto li alcune riflessioni dopo 10 giorni trascorsi in Guatemala, in una baraccopoli (si, ce ne sono ancora tante in giro per il mondo). Forse non lo vogliamo sapere, non le vogliamo vedere, ma ce ne sono e sono sempre più abitate da tante, tantissime persone che non ce la fanno perchè non hanno un lavoro e senza un'entrata a fine mese non si mangia e si va dritti dritti sulla strada o in mano a chi ti mette davanti ad una sola alternativa: vendere i propri valori e il proprio corpo in cambio di un pezzo di pane. Sento spesso dire che la povertà c'è sempre stata e sempre ci sarà!!!!". Si, la povertà c'è sempre stata e sempre ci sarà. Però non fare nulla e lasciare che tutto scorra è peggio e poi se noi stiamo bene è perchè da qualche altra parte in giro per il mondo, c'è qualcuno che sta male.Sarà responsabilità di qualcuno tutto questo?    

Più vengo in Guatemala, più frequento a Pavia chi vive nelle case popolari, più parlo con chi è ricoverato in Malattie Infettive dove lavoro come Infermiere, più frequento i frequentatori delle mense dei poveri o i senza fissa dimora nei centri diurni della mia città, più mi convinco che è più facile non guardare anche a costo di accettare di essere additati come menefreghisti. Occorre investire in cultura della solidarietà, del dono, della partecipazione, dell'accoglienza, del non sprecare e della sobrietà. Ma anche nel rendersi conto che se togliamo un po'di egoismo dal nostro quotidiano, forse stiamo bene un po' tutti e poi: perchè non capire che la ruota gira e abbiamo tutti bisogno di tutti? Questi 10 gironi in Guatemala a 52 anni fortificano ancora di più certe mie convinzioni.Se penso a quello che sto facendo come cittadino, occorre fare  rete tra realtà che operano nella solidarietà. Se penso al mio quotidiano occorre essere sicuramente più sobri riducendo sempre più quello che ci serve per vivere. Abbiamo troppo che non ci serve e accumuliamo. Se penso al mio lavoro da Infermiere che mi piace nonostante tutto....basta, basta e ancora basta al nulla che mi circonda. Basta a chiacchiere chiacchierare e ancora chiacchiere dimenticandosi dei problemi delle persone. Il rischio è che cercando di intrecciare il vento buttiamo il tempo che è prezioso. Sono stanco del nulla. Come dicevo all'inizio ci sono ancora tante baraccopoli in giro per il mondo e io ho la fortuna di soggiornarvi tutte le volte che vengo in Guatemala e non posso far finta di niente quando sono qui e non notare le numerose e sfacciate disuguaglianze che aumentano sempre più. Viaggiare per capire serve anche per comprendere quanto, in giro per il mondo, le cose siano un po' diverse

[Lettera 7 dal Guatemala]


Un po' di numeri sul Collegio Tecnologico Solidale.

Ecco come promesso un po' di informazioni sul Collegio appena partito.                                                                      
 Il personale è composto da 5 maestre, 1 direttore e 1 segretaria. Le maestre sono tutte neo laureate (sono 4 donne e 1 uomo) che vivono nelle comunità di Santa Gertrudis, El Rancho e Pasasagua. Comunità vicinissime al Comedor Infantil.                                                                                                                                                       
Aspetti positivi e negativi di questa scelta                                                                                                                           L'aspetto positivo è che il Collegio diventa, per queste ragazze, un'opportunità di lavoro anche se con una sola classe sono poche le ore di insegnamento.                                                                                                                            L'spetto negativo potrebbe essere, anche se non è detto, che hanno poca esperienza però, cosa interessante, ci sono 2 professori che insegnano da parecchi anni che si sono offerti volontariamente e gratuitamente di formarli attraverso corsi di formazione specifici mirati a loro. Interessante che all'interno del Comedor vi sia sempre una parte di Volontariato e di messa a disposizione del proprio sapere agli altri. Il Direttore è una figura imposta, giustamente, dal Governo che dev’essere presente tutti i giorni dalle 7 alle 12 come anche la Segretaria che ha un ruolo amministrativo e di ponte tra il Collegio e i genitori. Il Collegio Tecnologico Solidale è riconosciuto e accreditato dal Ministero dell'Istruzione del Guatemala e prevede, in totale, 10 corsi così divisi:1. Scienza Sociale; 2. Scienza Naturale; 3. Scienza del Linguaggio; 4. Espressione Artistica; 5. Scienza tecnologica;         6. Educazione Fisica; 7. Inglese; 8. Cultura Maya; 9. Matematica; 10. Apprendimento sulla produttività (è un corso dove si impara a fare Impresa)
L'ora di lezione non è come da noi di 1 ora ma bensì di 35 minuti e ogni insegnante, durante la settimana, ha 1 o più periodi di insegnamento fino ad un massimo di 5 ore.                                                                                                         
Il costo, determinato dal Governo del Guatemala, è di 12 quetzales per ogni 35 minuti di lezione. Più o meno 1 euro e 50 centesimi. 

[Lettera 6 dal Guatemala]


ABBIAMO QUESTA NECESSITA'. SIAMO FIDUCIOSI

L’inaugurazione del Collegio Tecnologico Solidale con i primi 10 studenti, all'interno del Comedor Infantil-Casa 4 luglio nella Comunità di Santa Gertrudis in Guatemala è un grandissimo passo avanti nella logica di creare servizi a disposizione delle persone che non ce la fanno ed investire nell'educazione. E' l'atto più rivoluzionario che ci possa essere. Come sapete noi tutti di AINS onlus siamo volontari e attraverso raccolte fondi finanziamo microprogetti in Guatemala. In questo momento abbiamo la necessità di finanziare una borsa lavoro di 437 euro per un percorso di Formazione Cristiana all'interno del percorso di studi del collegio. Nello specifico sarebbero 3 ore alla settimana  (1 ora per i 10 studenti del Collegio e 2 ore per i 40 bambini che frequentano il Comedor) per un costo orario di 24 qtz (poco più di 2,50 euro). Tre ore alla settimana sono 12 ore al mese, 144 all'anno calcolando che il contratto che si farebbe all'insegnante (secondo la normativa del lavoro guatemalteca) non è sui 10 mesi (durata dell'anno scolastico) ma su 12. Come si arriva a 437 euro? Considerando il cambio quetzales-dollaro ma ancora prima dollaro-euro si ottiene che: 72 qtz alla settimana per 4 settimane per 12 mesi è uguale a 3456 qtz all'anno  Con un cambio qtz/dollaro di 7,60 e successivamente  dollaro/euro di 1,04 si arriva a 437 euro.


[Lettera 5 dal Guatemala]


Alcune riflessioni stimolato da Andrea
Qui in Guatemala sto bene e come sempre passarci una settimana o poco più mi serve per riposarmi sia fisicamente che mentalmente anche se poi in questo ultimo viaggio i primi quattro giorni sono stati abbastanza impegnativi: sveglia molto presto, tanti km in macchina, poco cibo perchè non sono abituato, al mattino, a mangiare cotiche di maiale (chicarrones) fritta, fagioli, hamburger. Al massimo uova e fagioli ma una mattina, non tutte. Può sembrare strano ma mi rilasso facendo quello che mi piace: leggo, cerco di capire cosa è meglio fare imparando ascoltando gli altri e poi ogni viaggio vale la pena farlo in questa terra stupenda piena di risorse che scopro ogni volta che ci vengo. Vi invito a pensarci, in un futuro prossimo, ad un viaggio sia per vedere quello che stiamo facendo che per fare turismo. Qui ci sono cose che almeno una volta nella vita bisogna vedere. Noi di Ains onlus inviamo 4 mila euro ogni mese. Alvaro, investe del suo stipendio, circa il 40-50%. Altre entrate sono: 1. Università PanAmericana per 10 mesi all'anno per l'affitto dei locali: 1500 quetzales al mese (poco più di 150 euro) 2.Farmacia: si può quantificare un guadagno pulito di 400 qtz al mese (poco più di 40 euro) 3. Tienda (piccolo negozietto): 800 qtz. al mese (poco più di 80 euro) di utile 4.Sostegni scolastici: Ci sono 6 padrini, sostenitori, guatemaltechi, che hanno deciso di sostenere mensilmente con una quota, un bambino per un'entrata mensile di 400 qtz (poco più di 40 euro) 5. Personale del Comedor: ogni mese il personale del Comedor autofinanzia la struttura donando 25 qtz (poco più di 2,5 euro) del proprio salario  per un totale di 225 qtz (poco più di 25 euro)  6. Booking: attraverso l'affitto delle stanze interne al Comedor ai viandanti che ne fanno richiesta, c'è un'entrata mensile di 300 qtz (poco più di 30 euro) 7. Vendita cibo agli studenti Universitari: mensilmente c'è un utile di 300 qtz (poco più di 30 euro). Non si è in grado di quantificare l'utile della vendita del cibo comprato dai 10 ragazzi/studenti che frequentano il Collegio Tecnologico Solidale da poco partito perchè è ancora troppo presto. Sicuro è che comunque comprano. Ci sono poi delle entrate dovute alla vendita di materiale donato (vestiti, scarpe, cibo,ecc.) non ancora quantificabile. E poi le entrate delle quote mensili dei 10 studenti del Collegio Tecnologico Solidale quantificabili in 1500 qtz (poco più di 150 euro). Per ultimo le entrate relative alla quota mensile che ogni mamma dei 40 bambini paga per mandare il bambino al Comedor quantificabile (200 quetzales al mese poco più di 20 euro).

Calcolato tutto abbiamo un totale di 6.425 qtz (poco più di 650 euro al mese). Non quantificabile ( ma c'è) il numero di ore di volontariato che le mamme e il personale fa all'interno della struttura. Questo in linea di massima quello che si fa con relative entrate.Non è poco ma è ancora insufficiente per arrivare ad un autofinanziamento. Poco a poco, però, siamo fiduciosi e continuiamo a lavorare. Se pensiamo a tutto quello che è stato fatto in soli sei anni, beh, non è male!!!!! Per quanto riguarda la ricerca di altre opportunità di autofinanziamento, ho parlato ad Alvaro delle tue idee. 1. Apertura della cucina ad esterni: difficile perchè non c'è la cultura del cibo come l'abbiamo noi in Italia. Cibo di qualità e di un certo tipo naturalmente. E' molto forte invece la cultura del cibo spazzatura (McDonald's, BurgerKing, Pollo Campero, Pizza Hut). 2. Santa Gertrudis, la baraccopoli dove c'è il Comedor è da vedere: non c'è nulla e quel poco che c'è è baracche, Insomma, il nulla compreso nessuna occasione di lavoro o di impresa. Gli unici laboratori presenti sono i meccanici d'auto, chi aggiusta le gomme e tanti piccoli spazi, quasi sempre senza permessi, dove la gente vende cibo. Aprire un laboratorio di falegnameria, per esempio, potrebbe essere interessante se si creassero oggetti veramente di qualità con commesse da parte di qualcuno che ci crede e vuole aprire un mercato. Il terreno per coltivare ci sarebbe all'interno di quello comprato e recintato. Anche qui, ci vorrebbe qualcuno che lo seguisse investendoci tempo e denaro. L'idea di Alvaro è quello comunque di fare un orto per auto produzione interna e già sono stati piantati alberi di limoni, mango, papaya e mais che stanno iniziando a dare i frutti. Però, poco a poco, un passo alla volta sono, siamo convinti, che i risultati arriveranno perchè ci sembra che stiamo percorrendo la strada giusta. Concludo ringraziandoti degli stimoli e delle riflessioni invitandoti a programmare per il prossimo futuro un viaggio in Guatemala, anche di una settimana, per conoscere e vedere ciò che abbiamo, tutti ,messo in piedi e dicendo che, in questo momento ciò che mi manca, parlo per me, è una visione imprenditoriale del progetto. Mi spiego meglio: mi sembra che ci siano tutte le condizioni per creare qualche cosa che ci possa  permettere di autofinanziarci. Mi manca un'idea di impresa e mi piacerebbe imparare.

lunedì 25 febbraio 2019

[Lettera 4 dal Guatemala]


Buongiorno Riccardo, rispondo subito e con molto piacere a queste tue domande
Caro Ruggero, grazie di cuore delle tue corrispondenze e notizie di oggi e del 13 gennaio (a cui non abbiamo risposto, perché un po' in affanno per vari problemi…): allargano il cuore, mentre siamo alle prese con la vergogna di comportamenti criminali nei confronti dei migranti nel Mediterraneo! Consentono di ricentrare lo sguardo sulla speranza, sull'amore alla vita di un'umanità consapevole e solidale.
Avrei tante domande: avete verificato la possibilità d'istallazione dei pannelli solari?
L'obiettivo di questo viaggio era anche quello di venire in Guatemala con Gabriele (Ingegnere di Casteggio, un piccolo paese vicino a Pavia) amico che insieme alla moglie ci segue da un po' di anni, per capire una possibile istallazione di pannelli solari e riutilizzo di scarti per produrre energia. Purtroppo mi ritrovo in Guatemala da solo perchè il giorno della partenza, a Linate, Gabriele ha iniziato a vomitare e il medico dell'Aeroporto gli ha impedito di partire. Niente di particolare, una semplice influenza intestinale ma le responsabilità sarebbero state soprattutto del medico che non se l'è sentita di farlo imbarcare. Con Gabriele ci siamo sentiti telefonicamente via wzap . Gli ho mandato foto e numeri di cui ha bisogno e speriamo di mettere in piedi un progetto utile alla struttura. Ora Gabriele sta bene e tutto gli è passato.
Come mai mentre nella mail del 13/1 parli di 20 studenti nelle successive sono solo 10? Sono subentrate difficoltà?
L'idea di partenza era di riuscire ad arrivare a 20 studenti come mi aveva detto Alvaro e come noi abbiamo comunicato. Sono riusciti ad avere 10 iscrizioni perchè il progetto è nuovo e alla fine l'idea era comunque quella di partire anche con un minimo di 5 studenti. 10 è un numero che accontenta Alvaro e le insegnanti. Solo difficoltà legata al fatto che come per tutte le cose nuove la gente è diffidente. Noi però sappiamo che con il lavoro quotidiano, l'impegno e l'esempio riusciremo, l'anno prossimo, ad arrivare a 20 portando questi primi studenti al secondo anno per partire con anche una seconda classe di primo anno.


Quali insegnamenti ci sono nel Collegio Tecnico Solidale? Gli insegnanti da dove provengono (forse l'hai detto, ma non ricordo più …)?
In questo momento Alvaro è a Guastatoya. Appena torna chiedo e poi rispondo
Avete pensato a una piccola biblioteca?
La biblioteca è un mio sogno che ho da quando abbiamo aperto il Comedor. Ora che c'è la scuola e la struttura è aperta tutti i giorni anche a 40 bambini....beh...ci stiamo pensando. Sarebbe bellissimo perchè nella Comunità di Santa Gertrudis non c'è.
Ho anche una brutta domanda: non temete che ingrandendosi la realtà e l'impegno delle attività, possa attirare interessi di organizzazioni della malavita? La zona è tranquilla da questo punto di vista?

Si, è un problema che ci siamo posti. Qui la violenza è nascosta ma presente. D'altronde quando c'è droga, prostituzione, disoccupazione, ecc.....La genialità di Alvaro che è frutto della sua curiosità ed esperienza è che da subito ha voluto rendere partecipe la comunità e la gente che la vive aprendo la struttura, creando al suo interno una farmacia, una piccola bottega che vende prodotti alimentari a costi più bassi del Supermercato ma comprati dal piccolo contadino, creando un indotto che portasse benefici non solo ai bimbi che frequentano la struttura ma anche a chi vive a Santa Gertrudis. Frutta, verdura, tortilla, zucchero, ecc. è comprato a km zero (permettetemi questo esempio) e tutti sono contenti. E’ fondamentale bypassare la Grande Distribuzione Organizzata, i supermercati, per dare opportunità al piccolo contadino. Noi ci crediamo come crediamo che sia fondamentale, cosa che nel Comedor Infantil, si fa, insegnare ai bambini l'importanza della raccolta differenziata, del non sprecare cibo, del riciclo, del riuso, ecc. Va detto poi che Alvaro ha creato servizi all'interno del Comedor per dare risposte ai bisogni delle persone. C'è infatti il Medico che gratuitamente visita una volta alla settimana (paga solo chi può permetterselo. Alvaro e le sue collaboratrici sono del posto e tutti si conoscono per cui sanno chi può pagare e chi no) e l'Infermiera domiciliare. Servizi semplici ma fondamentali che lo stato non da. E poi c'è la parte di attenzione ai 26 anziani della comunità. Tutto questo coinvolge e fa si che sia lo stesso abitante a preservare la struttura considerandola un BENE COMUNE di tutti. Certo, Alvaro ha comunque dovuto mettere un sistema di protezione elettrificato e il controllo da parte di un'agenzia di sicurezza. Però, far passare il messaggio che il Comedor è un luogo aperto a tutti è importantissimo e ci stiamo riuscendo, poco a poco, un passo alla volta.
Non stare a rispondermi ora. Sono domande di lettori sprovveduti, ma che partecipano con grande interesse. Sappi anzi che faccio girare a qualcuno che mi ha chiesto le tue notizie (anche un monastero!).                    
Scusa se attenzione e scambio sono al disotto di quello che meriterebbero i vostri progetti e la vostra passione (ma anche il nostro desiderio…). Qui si fa veramente fatica a stare dietro a tutto, ma non importa! Grazie. Un abbraccio. E speriamo di combinare in qualche momento (migliore) per una chiacchierata.
Riccardo                                                                                                                                                                              Un abbraccio  

domenica 24 febbraio 2019

[Lettera 3 dal Guatemala]

Rientrati al comedor
Siamo rientrati ieri sera verso le 19, ora locale, al Comedor dopo tre giorni trascorsi tra Chimaltenango, Patzun, Antigua e Città del Guatemala. Tre giorni intensi e faticosi (la sveglia è sempre stata tra le 5 e le 6 del mattino tranne ieri alle 4 perchè bisognava partire alle 5 per non trovare traffico. Vi dico solo che da Antigua a Città del Guatemala ci saranno 35 km, più o meno, e ci abbiamo messo 2 ore per arrivare dove dovevamo arrivare. Ma si sa, il Guatemala è così!). Tre giorni intensi e voluti (l'alternativa era rimanere al Comedor da solo) che mi hanno fatto capire quanto sia faticoso il lavoro di Alvaro e dei suoi collaboratori (sono 7 in tutto il paese i "responsabili" della ONG UNBOUND) e si fanno un mazzo tanto!!!! E' vero, prendono un buonissimo stipendio ma vi assicuro che dormire tutti i giorni in un albergo diverso e soprattutto mangiare in ristoranti di dubbia qualità non è il massimo. E poi i km in macchina in mezzo al traffico. Non c'è niente da dire: sono bravi e stanno lavorando veramente bene (per quel poco che ho potuto vedere). Oggi è giornata di riposo, come lo sarà anche domani, ma soprattutto l'occasione per confrontarmi con Alvaro e parlare di un po' di cose. Non voglio passare per il solito entusiasta però, più vengo qui e più mi convinco che stiamo realizzando un piccolo cambiamento che richiede certamente piccoli sforzi quotidiani ma ne vale la pena perchè, ad esempio, attraverso i nostri sforzi c'è chi ha la possibilità di lavorare (solo questo ci dovrebbe rendere orgogliosissimi di quello che stiamo facendo). Vi dico questo: in questi tre giorni passati in giro per il paese, nei tempi morti, ho potuto leggere parecchio e nello specifico un libro "Il bio non è una bufala" di Stefano Genovese, un volume per far conoscere ai lettori la sostenibilità e la genuinità dei prodotti BIO attraverso il racconto di chi il BIO lo produce. Bene, c'è un incontro che l'autore fa con il fondatore della Cooperativa IRIS BIO il quale, ad un certo punto dice una cosa, secondo me importantissima: " Partecipiamo a duecento serate all'anno organizzate nei GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale, e nonostante quella "S", non c'è mai stato nessuno in quelle serate che ci abbia chiesto quante persone lavorassero da noi. Non interessa a nessuno (per la cronaca sono 65, più l'indotto)". Lo sappiamo benissimo che il lavoro è importantissimo e fondamentale per essere autonomi. Figuriamoci in un paese come il Guatemala dove la precarietà è, permettetemi questa battuta, scritta nella Costituzione. Guardando come vivono glia altri ci si rende conto della fortuna, nonostante tutto, che abbiamo noi in Italia.                      

Qui non c'è nessun diritto, nessuna possibilità di crescita (non esagero) e il domani non è assolutamente sicuro. C'è una precarietà che fa paura. Ritornando a noi e ai nostri piccoli sforzi...si, ne vale la pena anche perchè il Comedor sta sempre più diventando un luogo riconosciuto e “temo” che siamo destinati a crescere sempre di più. Partire con la scuola, il Collegio Tecnologico Solidale, ad esempio, in questo momento è importante perchè, nonostante ci siano solo 10 studenti, confidiamo nella qualità dell’istruzione fornita che è fondamentale in un contesto come questo. Certo, è impegnativo ma occorre entrare in una logica di investimento. Se Alvaro non avesse investito denaro suo, non sarebbe partito il sistema di affitta camere con Booking che  lentamente lentamente, ci sta facendo conoscere e soprattutto sta portando denaro che viene reinvestito nella struttura. Per Booking le spese sono minime con un buon guadagno. Certo, la scuola, il Collegio Tecnico Solidale, richiede un investimento però, come in tutte le cose occorre farlo per crescere. Bisogna comunque, anche, ragionare (lo farò con Alvaro) su eventuali tagli per risparmiare mantenendo i servizi senza licenziare nessuno. Questa è la sfida che abbiamo davanti. Sono fiducioso? Si perchè Alvaro ha le idee chiare e soprattutto ha un obiettivo che condivido e ciò quello di creare le condizioni affinchè possa diventare, il Comedor, una struttura completamente autofinanzaibile. Poco a poco, un passo alla volta continuiamo a fare quello che si può, continuando a rimanere solidali. 

[Lettera 2 dal Guatemala]

Ascoltando all'inaugurazione della scuola


Alla presenza delle autorità si è inaugurata la scuola, il Collegio Tecnologico Solidale. Discorsi di rito e poi, alla fine, taglio simbolico del nastro e definitivo riconoscimento con la lettura da parte della rappresentante ministeriale del dipartimento delle poche righe che ci danno l'incarico e la responsabilità educativa. La trafila è stata lunga ma un sogno, finalmente, si è realizzato. Una prima parte del sogno che ora, con le 5 studentesse e i 5 studenti, ha davanti a se un lungo percorso che attraverso il passa parola, speriamo, possa coinvolgerne facendo diventare il Collegio un luogo frequentato e stimato per l'accoglienza ma soprattutto per la qualità dell'educazione. Mi ha particolarmente colpito ciò che ha detto il rappresentante dell'Università PanAmericana ai ragazzi: "Abbiate soprattutto cura del luogo dove verrete a studiare. Abbiate cura e rispetto del banco dove vi siederete; rispetto di chi tiene pulito non sporcando a terra; rispetto degli insegnanti che vi aiuteranno a crescere e soprattutto, dei vostri compagni che non ce la fanno mettendovi a disposizione anche dei 40 bambini e dei 26 anziani che frequentano il Comedor Infantil". Ecco, mi sembra un buon inizio e visto che le parole sono importanti, queste sono state veramente delle belle parole in un paese, il Guatemala, che siamo abituati ad immaginarcelo come un luogo abitato da chi non ha voglia di cambiamento.



Buongiorno, iniziamo oggi la pubblicazione del diario di permanenza al Comedor Infantil-Casa 4 luglio, la struttura che stiamo aiutando a crescere in Guatemala dal 4 luglio 2012 in collaborazione con l'Associazione locale Moises Lira Serafin. Il racconto dei 10 giorni trascorsi dal 14 al 24 gennaio 2019, viene pubblicato per raccontare l'evoluzione del progetto nel tempo e per raccontare cosa stiamo realizzando. Grazie e buona lettura.

[Lettera 1 dal Guatemala]

In Guatemala a parlare di scenari ambiziosi e mondi possibili


 

Sono arrivato ieri sera a Città del Guatemala dopo un viaggio lungo ma tranquillo passato a leggere, ascoltare musica, vedere tre film e dormire fin quando il male da postura obbligata me lo ha permesso. Alla fine sono partito da solo perchè in aeroporto a Milano Gabriele è stato male (appena arrivati e parcheggiata la macchina ha iniziato a vomitare probabilmente per una congestione per quello che ha mangiato la sera prima) per cui ha dovuto rinunciare alla partenza. Il medico dell'aeroporto che l'ha visitato non lo avrebbe comunque fatto partire viste le condizioni in cui era. Con lui è rimasta a Milano, com’era logico, la figlia per cui eccomi qui al Comedor da solo. C'è stato un attimo che anch'io ho messo in discussione la partenza ma poi, Gabriele mi ha convinto a partire perchè in effetti, forse, non aveva gran che senso rinunciarvi. Arrivato a Città del Guatemala ho incontrato Alvaro che vi saluta e, devo dire, che l'ho visto veramente bene: allegro, rilassato, propositivo. Mi ha raccontato che il suo lavoro va bene, il Comedor anche e poi abbiamo iniziato a parlare di questa bella avventura che oggi, martedì 15 gennaio, partirà: il Collegio Tecnico Solidale. E' una nuova avventura a cui crediamo moltissimo perchè inaugurare una scuola significa dare la possibilità a dei giovani di progettare il loro futuro (pensare a scenari ambiziosi e mondi possibili) ma anche creare altri nuovi posti di lavoro. Saranno infatti 6 gli insegnanti che attraverso questa opportunità avranno la possibilità di lavorare e migliorare il loro tenore di vita. La scuola, quest'anno, parte con 10 studenti (pochi? tanti?  Il massimo sarebbe stato averne 20 ma i tempi sono stati molto stretti per cui partiremo con questi 10 ragazzi) ed è importante farla partire per far si che, lentamente si arrivi a regime. Ogni ragazzo/a pagherà una quota mensile di 150 quetzales (più o meno 18 euro) questo perchè non possiamo permetterci di garantire tutto gratuitamente (lo faremo per chi non potrà attivando borse di studio).


Più studenti ci saranno, più fondi entreranno e più utile ci sarà che servirà per finanziare il Comedor Infantil. Ricordiamo che la scuola come la farmacia, la dispensa, l'accordo con l'Università e il sistema di affitto camere con Booking, sono stati creati ma ancora prima pensati da Alvaro, per far si che la struttura diventi sempre più autofinanziabile. Oggi cercherò di capirne ancora di più parlando con Alvaro, che mi ha anticipato un po' di costi che vi manderò, però, intanto vi dico che, ad occhio, le attività nella struttura stanno diventando sempre più numerose, che significa più gente che la frequenta, più protezione da parte della gente che vive nella Baraccopoli di Santa Gertrudis e soprattutto un percorso verso il far diventare il Comedor Infantil un bene comune di chi lo frequenta. Dopo l'inaugurazione partirò con Alvaro per Chimaltenango seguendolo nel suo lavoro (l'alternativa è rimanere qui da solo) andando un po' in giro con lui come avevo fatto qualche anno fa soggiornando per hotel ma soprattutto ascoltandolo per capire come lavora e com'è il suo mondo. Poi a me piace molto girare per il paese perchè ritengo sia un'occasione per imparare. Ritorneremo sabato per riposare un paio di giorni e poi mercoledì prossimo ho già il volo di ritorno. Concludo dicendovi che mentre vi scrivo, c'è un sottofondo di attività che, se tanto mi da tanto, viste le premesse, sono la base della crescita di questa struttura che quest'anno compie 7 anni. 7 anni dove, grazie al lavoro di tutti, si è corso velocemente sempre con i piedi ben saldi a terra