mercoledì 15 aprile 2015

Volontariato, meno soldi ma a proporsi sono in tanti

Alla selezione fatta dal Csv per conto della Regione, per reclutare volontari in vista di Expo, si sono presentati in 130: giovani ma soprattutto pensionati e disoccupati. E alla fine del colloquio la domanda era rituale: «E’ previsto anche un rimborso?». La crisi sta plasmando una nuova categoria di aspiranti volontari che si affianca allo zoccolo duro formato da alcune migliaia di persone che già da tempo gravitano attorno alle 700-800 associazioni presenti in provincia di Pavia. «Non sono pochi quelli che in questo periodo bussano alla nostra porta proponendosi per attività e servizi, pronti ad accontentarsi anche di un rimborso spese – spiega Isa Cimolini, presidente del Centro Servizi Volontariato – . Il bisogno è in costante aumento, indotto dalla crisi. Ma anche per noi, che da anni sosteniamo la rete di onlus e associazioni locali, sono arrivati tempi difficili». Nell’assemblea dei soci, che sabato pomeriggio si è conclusa con il rinnovo del direttivo, si è infatti parlato anche di bilancio. Gli impegni aumentano ma le risorse si assottigliano. Nel 2008 erano più del doppio di quelle entrate in cassa nel 2013-14. I trasferimenti dalle fondazioni bancarie sono sempre più magri. Nel 2014 circa 16mila euro in meno: il Csv ci ha messo una pezza, utilizzando fondi accumulati, e rimettendo a posto i conti. Ma ogni anno è in salita.

 «E’ così da qualche anno – ammette Cimolini – ma è la prima volta che ci capita una situazione così difficile. Abbiamo già ridotto il personale, ripartendo le competenze all’interno quando qualcuno lasciava, senza sostituirlo. Ora siamo a due dipendenti a tempo indeterminato, due part-time e un contratto. Per questo ringrazio molto staff e collaboratori che lavorano con passione e competenza e non si risparmiano nelle numerose occasioni in cui è richiesto esserci anche oltre il normale orario lavorativo». «Nel 2013-2014 abbiamo ricevuto 338mila euro dalle fondazioni – spiega la presidente – e ne abbiamo incassati altri 60mila circa per attività extra legge 266 sul volontariato. In tutto abbiamo chiuso un bilancio di 378mila euro. Ma stiamo attraversando una fase delicata di trasformazione che in Lombardia potrebbe portarsi presto a un ridimensionamento del numero dei Csv». Pavia potrebbe in un futuro non tanto lontano accorpare Lodi. «Cambiano le richieste dal mondo del volontariato e ai servizi statutari che il Csv offre alle associazioni, si aggiungono domande di consulenza e accompagnamento di altre tipologie di associazioni che ci individuano come un interlocutore significativo per conoscere il Terzo Settore e il territorio» dice Cimolini. Sono 116 le associazioni iscritte ma sono 1415 quelle presenti in banca dati a cui il Csv offre assistenza e consulenza. I numeri danno la dimensione di questa realtà che ormai da anni opera nel Terzo Settore: nel 2014 sono state fornite 1024 consulenze, promossi 25 corsi di formazioni con 753 partecipanti, gli operatori hanno organizzato 293 iniziative a cui hanno preso parte ben 36.684 persone. Da tempo il Csv è anche on line con un sito che lo scorso anno ha registrato 11694 contatti. «Ci possiamo dire soddisfatti perché abbiamo fornito più consulenza e più servizi – conclude la presidente – ma non perdiamo di vista il momento difficile che stiamo attraversando e che potrebbe chiederci, per il futuro prossimo, ancora nuovi sacrifici».

(Maria Grazia Piccaluga-La Provincia Pavese,13 aprile 2015)

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