Vacanze alternative. Vacanze in cui si sceglie di
visitare luoghi incantevoli, ma anche di dare un’impronta sociale e costruttiva
al cammino di crescita della famiglia e in particolare dei figli. Francesca
Dell’Angelo ha 47 anni, abita a Pavia ed è esperta di taglio e cucito, di cui
tiene anche laboratori in città. Insieme al marito Michele e ai figli Mario (14
anni) e Livia (12) ha optato quest’anno per una scelta coraggiosa: tre
settimane in Guatemala, alla scoperta di un Paese affascinante nella sua
ricchezza naturale ma senza dubbio anche pieno di criticità. Una sfida per
tutta la famiglia, in un percorso in cui rientra anche la tappa al Comedor
Infantil al villaggio El Rancho, la struttura sostenuta dall’associazione
pavese Ains che aiuta i bambini in difficoltà a mangiare e studiare.
Francesca,
come mai questa scelta così fuori dalle classiche mete turistiche? “ E’ una decisone nata un po’ per caso, parlando con
amiche che avevano sostato in Paesi dell’America Centrale rimanendone
affascinate e anche incontrando il presidente di Ains, Ruggero Rizzini. Abbiamo
così deciso di unire l’utile al dilettevole, come si suol dire, pensando che i
figli avessero ormai l’età giusta per un viaggio importante come questo. Sono
sufficientemente grandi per affrontarlo ma ancora non troppo cresciuti per
annoiarsi in vacanza con i genitori…” Tre
settimane che in un paese come il Guatemala si possono programmare
relativamente…Il che probabilmente genera un cocktail di sentimenti variabili… “ In effetti sappiamo solo che partiremo a Ferragosto e
arriveremo a destinazione dopo quasi due giorni di viaggio e tre scali; abbiamo
prenotato solo le prime tre notti. Il resto si vedrà cammin facendo, anche perché
non abbiamo un programma preciso da seguire. Partiamo all’avventura, siamo
abbastanza abituati a seguire queste abitudini di viaggio. Certamente in
Guatemala non sarà così semplice, non noleggeremo macchine ma ci serviremo dei
mezzi pubblici; il problema sicurezza non è da sottovalutare”. Avete
comunque un’idea delle zone del Guatemala che volete raggiungere? “ Sicuramente desideriamo vedere la zona a Nord est, al
confine con l’Honduras e il Belize, anche per fare qualche bagno e per ammirare
la meravigliosa barriera corallina. E altrettant sicuramente vogliamo conoscere
la realtà del Comedor Infantil gestita da Ains, perché ci sembra una iniziativa
anche da far conoscere ai nostri figli. Grazie a Ruggero Rizzini, ci siamo per
questo messi in contatto con il responsabile in loco del Comedor Alvaro Aguilar
Aldana e abbiamo ricevuto informazioni utili per il viaggio”. E i
figli? Sono emozionati? “ Livia è pronta a partire, lei ama l’avventura ed è entusiasta.
Mario è un po’ più prudente e ha un po’ paura delle sanguisughe…Ma alla fine lo
stato d’animo dei figli riflette quello dei genitori, pertanto tocca a noi fare
in modo che affrontino nella giusta maniera questa esperienza che costituisce
il primo, grande viaggio della loro vita. Penso sarà un’esperienza che lascerà
loro il segno. L’Italia culturalmente è imbattibile, ma in quelle zone si
possono gustare siti naturali spettacolari e anche conoscere la grande storia
Maya”. Che
cosa non mancherà nella vostra valigia? “Scarpe chiuse e pantaloni lunghi per proteggersi dagli
insetti. Poi chiaramente la guida del Guatemala. E infine il sapone…penso che
dovremo lavare spesso i vestiti, visto che i continui spostamenti ci
costringono a limitare al massimo i bagagli: una valigia e uno zaino a testa al
massimo”.
Daniela ScherrerVenerdi, 31 luglio 2015 – il Ticino
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