domenica 26 gennaio 2020


Lettera aperta a tutti gli Infermieri 
gentile Collega,                                                                                                                                                           da poco più di un anno stiamo lavorando con un gruppo di senza fissa dimora con dipendenze, che tutti i giorni vengono seguiti presso un centro diurno a Pavia. Siamo Infermieri e volontariamente e gratuitamente, fuori dall’orario di lavoro, abbiamo deciso di metterci a disposizione per chi non ha nulla e vive una situazione quotidiana di precarietà. Perché lo facciamo? Perché siamo Infermieri e vogliamo continuare a fare la nostra professione nel migliore dei modi possibile. Perché quando siamo in turno, assistere chi arriva dalla strada e non ha nulla e fatica a sopravvivere ci ha fatto riflettere. Perché crediamo che fare l’Infermiere non sia solo assistere nel migliore dei modi chi è in un letto d’ospedale e ha bisogno di risolvere quel problema acuto che ha in quel momento, ma si debba andare oltre, guardare anche di lato e dietro, non solo avanti. Per questo motivo abbiamo iniziato ad interrogarci, a porci delle domande e chiederci se per noi è sufficiente solo intervenire per risolvere quel problema acuto od occorre  fare qualche cosa d’altro. Abbiamo cercato di guardare la realtà e abbiamo visto che chi è fragile, una volta dimesso e ritornato in strada, continua a non avere  nulla e spesso ritorna in ospedale con lo stesso identico problema che aveva prima. Per cui ci siamo chiesti: Perché succede questo? Cosa possiamo fare per andare oltre? Per essere d’aiuto? Non è stato facile trovare delle risposte però, intanto, ci abbiamo provato decidendo di entrare un po’ di più nello specifico del problema per capirne, consapevoli che, magari, non avremmo comunque cambiato nulla. Questa nostra curiosità ci ha portato fuori dalle muro dell’ospedale seguendo chi vive in strada per capire e conoscere. Eccoci allora arrivati a IN&OUT dove, in punta di piedi, siamo entrati chiedendo di metterci a disposizione per aiutare ad educare alla salute, alla prevenzione e a stili di vita sani, equi e solidali. Siamo entrati come Infermieri collaborando con i tre educatori del Centro Diurno, lavorando su alcuni temi specifici ( diabete, ipertensione, obesità, ecc.) portando Medici, altri Infermieri, Nutrizionisti, Igienisti Dentali. Abbiamo cercato di impostare un percorso che fosse utile a loro, scoprendo, incontro dopo incontro, che stava diventando utilissimo anche per noi Infermieri. Ci siamo infatti accorti che ci stavamo, noi stessi, educando alla fragilità che pensavamo di conoscere e invece non ne sapevamo nulla nonostante il nostro lavoro in reparti dove arrivano buona parte delle fragilità umane. Abbiamo compreso anche che di lavoro ce né da fare moltissimo e che per imparare occorre camminare, camminare e ancora camminare per andare ad incontrare nel loro mondo, chi ha un problema. Abbiamo compreso che spesso i professionisti della salute non collaborano affatto tra di loro e invece sarebbe importantissimo fare rete. Abbiamo scoperto che spesso si danno per scontate tante, cose come ad esempio l'informazione, che andrebbe data a chi ha bisogno e invece non è così. Sappiamo che questa nostra visione è un poco particolare perché la maggior parte dei nostri colleghi rimane, giustamente, tra le quattro mura delle strutture avendo una visione ospedale-centrica. Va benissimo così!!! Non ne facciamo una colpa a nessuno anche perché anche noi siamo tutti dipendente in un ospedale pubblico. Però…..però noi abbiamo scelto un’altra via, una terza o forse quarta via che ci ha fatto scoprire un mondo che solo apparentemente è lontano. Parlando con gli operatori e gli ospiti della struttura e ascoltando le loro storie stiamo comprendendo come sia un attimo cadere nell’indigenza, nel non aver nulla, nel dover tendere una mano senza trovarne un’altra perchè si è perso tutto.      
Per questo motivo abbiamo intrapreso questo percorso che dura da più di un anno e volevamo raccontarvelo con la speranza diincuriosirvi e, perché no, fare squadra insieme.
Gli Infermieri e i volontari Ains onlus

Nessun commento:

Posta un commento