Lettera
aperta a tutti gli Infermieri
gentile Collega, da poco più di un anno stiamo lavorando con un
gruppo di senza fissa dimora con dipendenze, che tutti i giorni vengono seguiti
presso un centro diurno a Pavia. Siamo Infermieri e volontariamente e
gratuitamente, fuori dall’orario di lavoro, abbiamo deciso di metterci a
disposizione per chi non ha nulla e vive una situazione quotidiana di
precarietà. Perché lo facciamo? Perché siamo Infermieri e vogliamo continuare a
fare la nostra professione nel migliore dei modi possibile. Perché quando siamo
in turno, assistere chi arriva dalla strada e non ha nulla e fatica a
sopravvivere ci ha fatto riflettere. Perché crediamo che fare l’Infermiere non
sia solo assistere nel migliore dei modi chi è in un letto d’ospedale e ha
bisogno di risolvere quel problema acuto che ha in quel momento, ma si debba
andare oltre, guardare anche di lato e dietro, non solo avanti. Per questo
motivo abbiamo iniziato ad interrogarci, a porci delle domande e chiederci se
per noi è sufficiente solo intervenire per risolvere quel problema acuto od
occorre fare qualche cosa d’altro. Abbiamo cercato di guardare la realtà
e abbiamo visto che chi è fragile, una volta dimesso e ritornato in strada,
continua a non avere nulla e spesso ritorna in ospedale con lo stesso
identico problema che aveva prima. Per cui ci siamo chiesti: Perché succede
questo? Cosa possiamo fare per andare oltre? Per essere d’aiuto? Non è stato
facile trovare delle risposte però, intanto, ci abbiamo provato decidendo di
entrare un po’ di più nello specifico del problema per capirne, consapevoli che,
magari, non avremmo comunque cambiato nulla. Questa nostra curiosità ci ha
portato fuori dalle muro dell’ospedale seguendo chi vive in strada per capire e
conoscere. Eccoci allora arrivati a IN&OUT dove, in punta di piedi, siamo
entrati chiedendo di metterci a disposizione per aiutare ad educare alla
salute, alla prevenzione e a stili di vita sani, equi e solidali. Siamo entrati
come Infermieri collaborando con i tre educatori del Centro Diurno, lavorando
su alcuni temi specifici ( diabete, ipertensione, obesità, ecc.) portando
Medici, altri Infermieri, Nutrizionisti, Igienisti Dentali. Abbiamo cercato di
impostare un percorso che fosse utile a loro, scoprendo, incontro dopo
incontro, che stava diventando utilissimo anche per noi Infermieri. Ci siamo
infatti accorti che ci stavamo, noi stessi, educando alla fragilità che
pensavamo di conoscere e invece non ne sapevamo nulla nonostante il nostro
lavoro in reparti dove arrivano buona parte delle fragilità umane. Abbiamo
compreso anche che di lavoro ce né da fare moltissimo e che per imparare
occorre camminare, camminare e ancora camminare per andare ad incontrare nel
loro mondo, chi ha un problema. Abbiamo compreso che spesso i professionisti
della salute non collaborano affatto tra di loro e invece sarebbe
importantissimo fare rete. Abbiamo scoperto che spesso si danno per scontate
tante, cose come ad esempio l'informazione, che andrebbe data a chi ha bisogno
e invece non è così. Sappiamo che questa nostra visione è un poco particolare
perché la maggior parte dei nostri colleghi rimane, giustamente, tra le quattro
mura delle strutture avendo una visione ospedale-centrica. Va benissimo così!!!
Non ne facciamo una colpa a nessuno anche perché anche noi siamo tutti
dipendente in un ospedale pubblico. Però…..però noi abbiamo scelto un’altra
via, una terza o forse quarta via che ci ha fatto scoprire un mondo che solo
apparentemente è lontano. Parlando con gli operatori e gli ospiti della
struttura e ascoltando le loro storie stiamo comprendendo come sia un attimo
cadere nell’indigenza, nel non aver nulla, nel dover tendere una mano senza
trovarne un’altra perchè si è perso tutto.
Per questo motivo abbiamo intrapreso
questo percorso che dura da più di un anno e volevamo raccontarvelo con la
speranza diincuriosirvi e, perché no, fare squadra insieme.
Gli Infermieri e i volontari Ains
onlus
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